Il mondo visto attraverso i sogni dei bambini

Oggi vi parlo di un progetto davvero interessante. Riguarda i VOSTRI SOGNI.

Le esperienze di Dinamo Italia con la RAI e con organizzazioni internazionali quali UNICEF e ONU e con WWF Italia nella realizzazione di news realizzate con i bambini come piccoli giornalisti (Neonews, TG minimo, La liberazione dei cortili, Snow news ecc.) e spot sociali realizzati sempre con i bambini come interpreti,  hanno insegnato a KIDZ DREAM due cose fondamentali:

1) La forza e la sintesi delle cose raccontate dai bambini davanti ad una telecamera. Le parole e il modo di formulare i loro pensieri, le espressioni del viso, i gesti, forniscono una comunicazione unica, irripetibile e «bambinesca». Questo, però, a condizione che i bimbi si sentano a loro agio, al di fuori cioè da ogni sovrastruttura culturale e formale imposta dalla scuola, dai genitori o dalle stesse strutture dei media.

2) Le idee «vere» dei bambini sono un antidoto unico contro le stereotipie e banalità proprie dei media a grande diffusione. Tali idee, anche quando ripetono gli stereotipi del mondo degli adulti lo fanno con un inconscio e inevitabile distacco ironico, un’onestà spontanea che crea una distanza e un sano specchio deformante rispetto ai contenuti.

Da esperienze sul campo, come spesso capita, hanno notato che quando ai bimbi chiedevamo di raccontare un «loro sogno onirico», quello che si ricordavano meglio o che era loro piaciuto di più, si apriva un canale di comunicazione molto particolare.

I bambini – in età tra i 6 e i 12 anni – raccontano molto volentieri i loro sogni che ricordano con grande dovizia di particolari. Ma non solo, parlano in modo più forbito di quanto facciano normalmente e delineano racconti e situazioni complesse in modo chiaro e, per quanto possibile con materiali onirici, esaustivo.

Da qui l’idea di trovare un modo per far raccontare ai bimbi il loro sogni. Però la televisione non gli pareva in questo caso il mezzo più adatto e quindi il progetto è rimasto «stand by» fino a che sono arrivatu ad una possibilità di comunicare tali sogni attraverso WEB.

L’idea di realizzare un contenitore, una banca dei sogni dei bambini, trova una sua adeguata realizzazione su Internet.

Ai bimbi viene chiesto di concentrarsi sul sogno che ricordano meglio o preferiscono. Viene anche richiesto di pensare ai dettagli: i luoghi, i colori, le persone, ecc. Alla fine si propone loro di fare un disegno del sogno.

Dreamboxes

In modo molto semplice vengono realizzate delle riprese, tipo video box dei sogni. Camera fissa, spesso con dietro la lavagna. Risultato una serie di piccole interviste-racconto di 60-120 secondi. In esse i bambini con parole loro e con la propria gestualità raccontano il loro sogno: quello preferito, quello più pauroso o quello che ricordano meglio. Alla fine mostrano e spiegano le immagini del loro disegno.

Il sito

Il contenitore è un sito Web secondo il format Artefacta cioè composto solo di mappe e di piccoli film con i sogni dei bambini. Si parte da una mappa del mondo e si pongono degli indici nelle varie città dove i bambini hanno raccontato i loro sogni. Il processo si evolve fino ad avere in prospettiva moltissimi luoghi del mondo visti attraverso i sogni dei bimbi.

Lingue e sottotitoli

I sogni verranno sempre raccontati nella lingua madre perché non perdano di freschezza e spontaneità. È infatti essenziale che i bambini si sentano completamente a loro agio e possano raccontare il sogno nei loro modi: con le parole, le smorfie, gli ammiccamenti, i sorrisi e gli irripetibili movimenti delle mani e del corpo. Nel sito verranno quindi inseriti sottotitoli in varie lingue per rendere comprensibile a tutti il racconto, lasciando però inalterata la forza comunicativa originale.

La redazione: filtro attivo e costante

Nessun accesso diretto o blog o altre forme aperte di social network sono previste o ammesse per questo sito. Tutto arriva ad una redazione di esperti che decide e valuta le opportunità di messa in onda.È attualmente on line la prima fase del progetto, che si qualifica come «pilota», nel senso che con le prime interviste ai bambini si sta sperimendo, mettendo a punto e poi rodando il meccanismo realizzativo e produttivo.

Interviste realizzate:

SENEGAL: villaggio Mbour
NAPOLI: scuola elementare 73° Circolo Didattico Napoli
BARCELLONA: scuola elementare
VENEZIA: scuola elementare Armando Diaz
ROMA: bambini Rom presenti nella X circoscrizione del Comune di Roma
ROMA: scuola elementare Di Donato

Sviluppi di KidZdream

WEB 0/12 e la banca on line dei sogni dei bambini

Una volta lanciati il progetto ed il sito, si può implementare l’iniziativa in due modi:
– continuando a riprendere direttamente alcuni nuovi sogni dei bambini
– chiedendo alle scuole o ad altre organizzazioni di inviarci, in formato video, i sogni dei bambini.

Social baby networking

soprattutto questa seconda fase ci pare quella più interessante per lo sviluppo del progetto. Si prevede una redazione di KidZdream che contatti le varie scuole e organizzazioni e che poi invii il format a norma con cui realizzare le interviste.

Il filtro della redazione

Le interviste inviate verranno poi supervisionate dalla redazione e dopo un giudizio di congruità e opportunità messe on line.

Finalità di KidZdream: Campagne a favore dei bambini

KidzDream, abbinandosi a progetti internazionali di grandi organizzazioni quali Save The Children o altre, sposerà e sosterrà campagne con specifici obbiettivi a favore dei bambini: diritto all’istruzione, costruire una scuola o un campo di calcio, acquistare giocattoli, ecc. La campagna diventerà l’obiettivo di KidZdream per un tempo determinato, attraverso forme di comunicazione e di raccolta fondi mirata

KidZdream uno strumento con cui i bambini di tutto il mondo aiutano altri bambini

È questo un punto qualificante di tutta l’iniziativa. I bambini che raccontano i loro sogni, ovunque del mondo, debbono essere coscienti che partecipano anche ad un progetto che cerca di aiutare altri bambini con maggiori necessitàAi bimbi viene chiesto di concentrarsi sul sogno che ricordano meglio o preferiscono. Viene anche richiesto di pensare ai dettagli: i luoghi, i colori, le persone, ecc. Alla fine si propone loro di fare un disegno del sogno.

Dreamboxes

In modo molto semplice vengono realizzate delle riprese, tipo video box dei sogni. Camera fissa, spesso con dietro la lavagna. Risultato una serie di piccole interviste-racconto di 60-120 secondi. In esse i bambini con parole loro e con la propria gestualità raccontano il loro sogno: quello preferito, quello più pauroso o quello che ricordano meglio. Alla fine mostrano e spiegano le immagini del loro disegno.

disegni

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