Intervista a Moony su Atelier dei libri…scrittura e magia on line

Il salotto dell’Atelier dei libri ha ospitato Moony Witcher, dalla cui penna sono nati gli amatissimi eroi fantasy Nina, Geno e Morga. Oltre allo speciale e alla possibilità di vincere i suoi preziosi libri, la strega Glinda è riuscita a intervistarla… ecco qui…

Moony, ti conosciamo attraverso i tuoi magnifici scritti come una persona capace di creare magie e mondi incantati, ma in passato sei stata una giornalista incaricata di occuparsi di cronaca nera e disagi giovanili. Come è avvenuto questo cambiamento?

In realtà non c’è stato alcun cambiamento. Ho svolto la professione di giornalista per 25 anni e come invitato di cronaca nera ho trattato numerosissimi casi di omicidio avvenuti in Italia, è stata un’esperienza importante. Ma in realtà il mondo della fantasia è sempre stato nel mio cuore. Non parlo di fatine o folletti ma proprio del mondo della creatività che si nutre di pensieri e studi. Fin da giovanissima ho apprezzato testi di filosofia e la curiosità di capire e comprendere la realtà mi ha portato spesso a riflettere sull’infanzia e sulle angosce della crescita. Ho iniziato a scrivere romanzi fantasy grazie all’amore. già, proprio così. Quando incontrai mio marito, una decina di anni fa, la felicità di provare un sentimento forte come l’amore mi ha portato a scrivere per i bambini e per i giovani. Vorrei che il potere dell’amore non si perdesse mai durante la vita perché è il seme dal quale nasce la bellezza, la pace, la conquista della coscienza di vivere.

I tuoi libri sono stati un enorme successo e non solo in Italia, da 2002 la tua produzione letteraria non fa altro che crescere. Prima Nina, la Bambina della Sesta Luna, poi Geno ed ora Morga il cui secondo libro è appena uscito. La tua creatività sembra non avere confini, quanto è influenzata la tua vita dalla fantasia, e la fantasia dalla tua vita?

Ciò che mi influenza è soltanto la lettura dei testi antichi. Parlo dei filosofi greci. Senza una base solida del pensiero non si può avere idee per trame fantasy. Almeno questo è ciò che accade a me. L’immaginazione è il motore della creatività e se non lo si alimenta con utili e profonde letture non può funzionare.

Raccontaci qualcosa di Morga e della sua ultima avventura. Mi affascina particolarmente la figura di questa bellissima maga dei venti così in sintonia con la natura, puoi dirci com’è nata?

La saga di Morga parla di speranza. Una speranza per un futuro migliore. Dopo la sconfitta dell’umanità e la perdita della Terra solo la consapevolezza di essere parte della natura darà frutti. E anche in questa saga parlo d’amore. Morga è un concentrato di sentimenti di istinti. In effetti Morga esiste davvero. Si tratta di una ragazzina irlandese che ho conosciuto nell’estate del 2006 durante una vacanza in Grecia. Era davvero particolare, il suo comportamento, il suo carattere spigoloso ma romantico mi ha colpito. così ho iniziato a immaginare la storia che ora scrivo.

Dal tuo primo romanzo, ovvero La Bambina della Sesta Luna prende il nome la società che hai fondato, “Sesta Luna”, che si occupa dell’organizzazione in tutta Italia di corsi di scrittura per giovani e adulti e festival creativi che promuovono la fantasia e l’arte dello scrivere coinvolgendo un grande pubblico di tutte le età. Cosa ti spinge nel perseguire un progetto così importante?

Mi spinge la speranza che i giovani possano costruire un mondo migliore di quello che noi adulti stiamo consegnando. Uso la scrittura e la creatività perché sono strumenti senza ai quali l’uomo non può salvarsi dall’abisso dell’ignoranza. La tecnologia non vale nulla se non è sostenuta dalla cultura.

Oltre alle attività che coinvolgono la società Sesta Luna, tieni tu stessa dei corsi di scrittura online da cui si può accedere direttamente dal tuo sito https://www.moonywitcher.com/ Vuoi parlarci della filosofia di questi corsi e degli obbiettivi che dovrebbe porsi chi vorrebbe prenderne parte?

 Come è nata in te la volontà di curartene in prima persona?

I corsi on-line di scrittura li organizzo per permettere a bambini, ragazzi e adulti di imparare un metodo stando tranquillamente a casa davanti al computer. Si tratta di una serie di prove e lezioni che portano il corsista ad apprendere un sistema di scrittura partendo dalle proprie capacità riflessive e linguistiche. Non parlo di grammatica e neppure di lessico, punto soprattutto sulle idee. Non basta scrivere correttamente, è invece indispensabile sapere COSA scrivere.

 Il COME lo si impara anche a scuola ma ciò che distingue un testo da un altro non è affatto la linearità dell’analisi logica, bensì l’idea, il progetto e le emozioni che le parole scritte sanno suscitare. Tutti i corsi, sia quelli per bambini 11-13 anni, sia quelli per ragazzi e per adulti, si dividono in tre livelli. Ogni livello dura mediamente un mese o due. Posso dire che i risultati sono sorprendenti.

Spesso i corsi di scrittura vengono sottovalutati, ma dalla passione con cui tu cerchi di promuoverli si capisce che possono essere più utili di quanto si immagini. Cosa consiglieresti a chi, come me, conserva nel cassetto il sogno di diventare una scrittrice? In che modo un corso di scrittura potrebbe aiutare noi aspiranti a realizzare questo desiderio?

Scrittori non si diventa ma lo si è. Faccio sempre un esempio: in tanti suonano il pianoforte o il violino, ma pochissimi diventano grandissimi musicisti. In tanti sanno dipingere tele e quadri, ma pochissimi sono veri artisti. In sostanza il talento non si può imparare ma si può invece apprendere e affinare la capacità di descrivere i propri sentimenti, dolori, emozioni, pensieri. Con i corsi di scrittura si può dunque approfondire una capacità già esistente. Spessissimo si crede che pubblicare un libro significa diventare scrittori. Ma non è così. Scrivere è un processo lungo, faticoso, doloroso, esaltante, lungimirante, poetico, drammatico….e ci vuole una vita per dimostrarlo. Certo, ci sono esempi di giovani scrittori di grande talento. Ma sono casi rari. Rarissimi.

L’importante non è voler salpare sulla nave degli scrittori. L’importante è navigare nella propria barchetta e osservare l’oceano. La solitudine e la meraviglia possono essere compagni essenziali per trovare la propria dimensione. E se il talento c’è…si paleserà senza indugio. Ma bisogna avere pazienza. Molta pazienza e umilità.

Cara Moony, è stato un piacere averti qui con me oggi. Spero che tu possa tornare a trovarci presto, e che i tuoi progetti possano avere il successo che ti caratterizza! C’è qualcosa che vuoi dire ai lettori dell’atelier prima di salutarci?

Ringrazio per l’ospitalità e vi auguro di realizzare i vostri sogni. Senza un pensiero felice non si può vivere.

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