Incontrando Stefano ceccarelli

CAMILLA PORTAFORTUNA DI STEFANO CECCARELLI EDITO ZERO91

Camilla è una giovane ragazza che vive in una piccola città di provincia dell’Italia centrale. Non la si può definire certo una bellezza. Anzi è solo un’altra ragazza invisibile. Dopo la maturità in un istituto tecnico, in cui si è diplomata come segretaria d’azienda, non ha conservato amicizie.
Camilla ha un dono che ancora non conosce. Porta fortuna a chi le sta intorno e, involontariamente, realizza dei piccoli sogni. Per se stessa Camilla non desidera troppo. Sa che non avrà accanto un ragazzo bello come quelli della televisione o come Bruno, il figlio del padrone della fabbrica di infissi per cui lavora. Bruno è un ragazzo gentile, sembra avere la testa sulle spalle e, soprattutto, ha due occhi che quando Camilla li incrocia, deglutisce a fatica e rumorosamente. Non è una sorpresa per la timida Camilla scoprire che il giovane è fidanzato, ovviamente. Questo non significa che in cuor suo lei non abbia mai desiderato di… “Vabbè, tanto meglio: una preoccupazione in meno”, pensa la placida Camilla.
Un giorno per lei arriva l’occasione di cambiare vita. Roma e un futuro diverso da immaginare. Nella grande città trova lavoro come impiegata alle poste e, anche lì, dispensa frammenti di fortuna a tutta la gente che comincia a conoscerla e a volerle bene. Camilla non legge tanti libri ma ogni mattina, prima di andare a lavoro, apre una pagina a caso di un fotoromanzo e ci punta sopra il dito. La frase pronunciata dall’attore o dall’attrice di turno, su cui cade il suo indice, le farà da guida per tutta la giornata. Una mattina poi la bionda interprete di Passione senza confini ha sentenziato che “l’amore arriva senza avvertire”.
Nessuno sa ancora che Bruno è in città e sarà pure una coincidenza ma, un giorno, incontra Camilla e da quel momento ogni cosa per lui comincia a girare per il verso giusto. Ed ecco che quel giovane, gentile quando ambizioso, progressivamente non fa più un passo senza avere a fianco la sua Camilla portafortuna. Per alcuni però, la vita non è sempre una favola. Le principesse non sono mai timide e goffe come la nostra Camilla e il principe bello, in questa storia, ha il cuore occupato da un’altra ragazza.

L’autore è Stefano Ceccarelli.Nato a Roma nel 1963. E’ uno sceneggiatore di commedie per cinema e tv. Con il corto Riduzione di personale ha vinto il Premio Kodak 2002, come Miglior corto italiano; nel 2005 ha scritto Credevo non arrivassi più, un film interpretato da Lorenza Indovina. Nel 2009, ha scritto la sceneggiatura di Due mamme di troppo, tv movie per canale 5 diretto da Antonello Grimaldi (Caos Calmo) e interpretato da Angela Finocchiaro, Lunetta Savino, Sabina Impacciatore e Giorgio Pasotti che a dicembre 2010 diventerà una omonima serie tv.

Stefano Ceccarelli per quelli che ancora non ti conoscono, cosa possiamo dire su di te?

Cominciamo subito con le domande difficili?! E mi ero anche giustificato, ieri sera sono stato rapito dagli alieni e non mi hanno fatto portare con me l’i-pod!

 Prendendo in prestito una citazione famosa?

“Non contiene ogm”, oppure, “Io non sono ubriaco, sono solamente diversamente euforico” (questa la dice Angela Finocchiaro in Due mamme di troppo e l’ho scritta io)

 Sei conosciuto come sceneggiatore di commedie per cinema e tv, ma da qualche settimana, per la casa editrice Zero91è uscito il tuo primo romanzo: Camilla Portafortuna.Quali differenze hai riscontrato nella stesura di una sceneggiatura e di un romanzo?

Tempo fa sono stato ad un incontro con uno sceneggiatore inglese, organizzato da un’associazione di sceneggiatori di cui faccio parte. Raccontando come lavora, ha detto una cosa in cui mi sono ritrovato al cento per cento. E cioè, ha detto che quando scrive lo fa come se quello che crea non dovesse mai essere prodotto, quindi ci mette tutto quello che vuole e che, soprattutto, gli piace. Ecco, quando ho scritto Camilla, ho fatto la stessa cosa. Sapevo che il libro sarebbe stato pubblicato ma, al tempo stesso, sapevo che ero libero, più libero rispetto alla sceneggiatura dove, oltre al fatto che nella serie non scrivo da solo, ci sono dei vincoli della rete, ad esempio che, giustamente vanno rispettati. In Camilla eravamo soli io lei, e gli altri personaggi e facevo come mi pareva.

 Camilla. Come è nato questo personaggio. Da quali suggestioni, idee, esperienze, esigenze?

Ovviamente, un personaggio, come un figlio, prende qualcosa da chi lo fa nascere. Non voglio dire Camilla c’est moi ma come lei e come molti sul globo terracqueo sento e ho sofferto la mancanza di un amore, anche solo semplicemente il poter dimostrare un amore, magari ad una persona in particolare, così come si desidera fortemente un oggetto e verso il quale ci si censura completamente, come se anche desiderarlo e sognare di averlo facesse ancora più male. E però, paradossalmente, come la protagonista, si è cercati, chiamati, considerati ed è ancora peggio. Volevo raccontare anche questo, al di là della favola moderna.

Camilla ha un dono che ancora non conosce. Porta fortuna a chi le sta intorno e, involontariamente, realizza dei piccoli sogni. Quali risvolti, grazie a questo dono, ci saranno nella sua vita?

Ce ne saranno molti, ci sarà la scoperta del mondo e di sé stessa ma, soprattutto, saranno gli altri, le persone che incontra, che avranno dei risvolti. Camilla lascia il segno. 

 
C’è stato un momento, nella tua vita professionale o personale (siamo indiscreti?) in cui ti sei sentito baciato dalla Fortuna?
Sì, diversi. Ora, data la mia veneranda età, non vorrei tediarvi con degli aneddoti. Però, per quanto mi riguarda, per avere fortuna, anche nelle piccole cose, ci si deve da fare.
Un’abitudine di Camilla è quella che ogni mattina, prima di andare a lavoro, apre una pagina a caso di un fotoromanzo e ci punta sopra il dito. La frase pronunciata dall’attore o dall’attrice di turno, su cui cade il suo indice, le farà da guida per tutta la giornata. Una mattina poi la bionda interprete di Passione senza confini ha sentenziato che “l’amore arriva senza avvertire”. L’amore come cambierà la vita, che aimè non è una favola, per la nostra timida e goffa Camilla?
Dovrei dirti di leggerlo e di scoprirlo, è una storia in divenire e Camilla, dal momento che si trasferisce in città, comincia a germogliare come una piantina acquistata in un vivaio e portata in un enorme parco con tante piante e tante persone sbadate o semplicemente stupide che non badano dove mettono i piedi.

L’amore, in un libro e in un film, a differenza della vita reale, di cosa ha bisogno per colpire il lettore?

Di essere comunque amore, non importa se ti ci rispecchi. E poi, l’amore non chiede permesso, figurati se ti chiede il permesso di colpirti.

 Giochiamo?Se il romanzo dovesse tramutarsi in film, chi vorresti come attore e come musicista per la colonna sonora?

Come attore? Se Camilla dovesse interpretarla un uomo, ora come ora non mi viene in mente nessuno. Preferire una donna, e siamo pieni di bravissime attrici. Mi piacerebbe un tipo come Sarah Maestri, Alba Rochvarcher e altre cento.

Secondo te, che cosa sta facendo, in questo momento Camilla?  

Camilla sta per affacciarsi alla finestra del suo appartamento ma fino a quando dureranno i mondiali le dice male. Le finestre dei vicini traboccheranno di telecronache.

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