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Morga torna in libreria!

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LA NUOVA EDIZIONE DI MORGA E’ ARRIVATA!

MORGA La maga del vento nuova edizione 2017
Editore: Cento Autori
Prezzo € 18.00
Pagine 448
Uscita 22 giugno 2017
Età 12 anni in su

Morga ha dodici anni, capelli neri, occhi blu e lentiggini violette. Vive sul pianeta Emiòs, in una casa nascosta nel bosco con la Eremia, la Bramante Bianca, e con Wapi, il suo amato pirossio (una specie di struzzo con piume bianchissime).
Morga sa usare le arti magiche: legge il cielo guardando le nuvole e le stelle, annusa il vento e sa dove dove andare. Mette in bocca terra e sassi per capire se le forse della natura stanno reagendo. Beve la pioggia per pulire i pensieri e ascolta il silenzio per scoprire i segreti delle energie. Su Emiòs lei è considerata l’unica “imperfetta”, perché porta in sé DNA umano, proibito dall’Imperalegge dei Fhar. I Fhar si credono immortali ma un’improvvisa epidemia li coglie alla sprovvista e Morga diventa al tempo stesso la minaccia peggiore  per l’Imperalegge e l’unica speranza per il popolo di Emiòs, che da troppo tempo ha dimenticato l’amore, la libertà, e le proprie origini terrestri…

Quando mi ha detto come si chiamava, un brivido ha scosso i miei nervi. Ho guardato i suoi occhi blu, le lentiggini e i capelli corvini. Morga è entrata come un’onda dentro i miei pensieri. Il maglione nero, la gonna lunga e pesante, gli stivali anfibi che dal caldo sembravano sciogliersi al sole. No, Morga non poteva appartenere al nostro mondo veloce e cinico. Lei, con i suoi 12 anni chiusi in quegli occhi blu, annusava il vento del mare perdendosi nelle pagine di un libro fantasy. Morga era ed è una figura reale e fantastica nello stesso tempo. Una giovane maga che sa dire no alle regole per riprendere la libertà e farla volare sulla Terra.

Moony Witcher

Lego Movie – Il libro del film

Magari qualcuno di voi è andato al cinema a vederlo…oggi vi presento il libro di Lego Movie.

Lego Movie – Il libro del film

32 pagine
Prezzo € 7,90
Editore Mondadori
Età 7+

Superman, Wonder Woman, Batman, e tantissimi altri personaggi sono i protagonisti del primo film “a mattoncini” della storia del cinema. In questo libro puoi rivivere la storia del film con tanti giochi, attività e un originale playset da costruire.
© 2014 The LEGO Group

 

Per chi invece ancora non avesse avuto modo, può vedere il trailer (uno spezzone insomma) del film qui di seguito:

Io ti domando di Giusy Quarenghi

Per quanto ne sappiamo, noi umani siamo gli unici esseri sulla Terra a interrogarci sul come e sul perché della vita, delle cose, del mondo. A questo domandare e cercare di capire abbiamo spesso dato forma di storie, che raccontano dell’uomo e anche di Dio. Attorno alle storie narrate nell’Antico Testamento i maestri del giudaismo hanno da sempre discusso e indagato, e dalle loro interpretazioni sono nate parabole e leggende. Ed è attraverso le parabole e le leggende che l’autrice ci accompagna nell’interpretazione di queste storie che tanto hanno ancora da dire, anche oggi, a noi.

Odore di guai di Tomatis Marco

Oggi vi voglio parlare di un romanzo sospeso tra fantasia e realtà che coinvolge e appassiona, dove personaggi umani assumono, nella loro forma catorcica, le più strampalate sembianze. Una storia che fa sorridere e cattura il lettore fin dalle prime pagine.

Attraverso il Grande Portale, Nicoletta, detta Nico, si trova catapultata su Catorcia, pianeta distante anni luce dalla Terra, dove finiscono tutti gli Oggetti che non servono più agli Umani. Nico scopre così di essere un DoppiaForma, ossia di avere la capacità di trasformarsi in uno specchio. Una volta giunta su Catorcia, l’attende un destino cui non può sottrarsi: salvare il pianeta e l’intero universo. Sarà così il Gran Rabadan, il capo supremo di Catorcia, a rivelarle che lei dovrà succedergli per riuscire a salvaguardare la ViolaLuce, la luminosità che permette agli Oggetti di acquistare vita propria. Il suo compito è assai difficile: deve combattere i malvagi Ravanosi e i loro alleati, i Soldi e le Armi. E mentre Nico può contare solo sull’apporto di Abelardo, dei Gialli e dei Rossi, e di altri personaggi che riconoscono le sue capacità nella dura lotta contro la perfida Ivonne e il bieco MorteaCredito, rimane ben presto colpita dallo sguardo di Gualtiero, un altro DoppiaForma, che rappresenterà per lei il primo vero grande amore.

Qui potete leggere un estratto.

Amore immortale di Cate Tiernan

Nastasya ha trascorso la sua lunga esistenza tenendo il collo accuratamente coperto. Certo qualcuno, negli ultimi quattro secoli, ha visto l’oscuro disegno impresso sulla sua pelle con un amuleto rovente. Nessuno, però, che sia ancoravivo. Quanto tempo misura la vita di un immortale? Guerre, carestie e pestilenzedurano il vapore di un respiro e il conto dei respiri si dimentica. Ma Nastasya non può dimenticare il massacro della sua famiglia. Carnefice d’Inverno lo chiamava la sua gente. Non era il protagonista di un’antica leggenda delle steppe, ma lo spietato predatore del Nord che, cinquecento anni prima, in uno sperduto villaggio di agricoltori, fece strage dei suoi genitori.

Uccise per impadronirsi del taraksin, l’amuleto dotato di un potere magico immenso, che ogni casato di immortali custodisce. Da allora, Nastasya teme la magia, portatrice di sventura. Solo a River’s Edge, una comunità di immortali dediti alla crescita interiore, imparerà a lasciare fluire il potere dentro di lei. Anche l’amore è potere? Forse ha il volto di Reyn, algido dio vichingo. E accende fantasie sopite, ma nel contempo risveglia visioni di un passato che non passa mai…

Dopo aver riscosso grande successo in tutto il mondo con la serie che ha per protagonista la giovane strega Morgan, Cate Tiernan ha dato vita al primo romanzo epic-fantasy di una trilogia. Questi i suoi titoli precedenti: Il libro delle Ombre, Il cacciatore di streghe, Il lato oscuro, Forza del male, Il richiamo del sangue, Oscure premonizioni, L’erede delle tenebre, Minaccia occulta, La rivelazione, Onda nera e Il segreto di Alisa…

Cate Tiernan, Amore immortale Mondadori 2010

Incontrando Giulia Blasi

Irene vive per leggere e sogna di leggere per vivere, Mira si sente una rockstar con e senza chitarra al collo e Davide è la stella della squadretta di calcio locale, ma trascorre i giorni nell’attesa di un provino da professionista. Vivono a Vallefiora, un borgo contadino ristrutturato da un pugno di intrepidi ecologisti, “il paradiso terrestre, o giù di lì”, dove in realtà c’è poco altro da fare se non inventarsi le giornate fra un centro ricreativo, un garage attrezzato a sala prove e la corriera che ogni giorno li porta a scuola. Ogni cosa per loro è routine, dagli orari ai divertimenti alle norme che regolano i rapporti sociali fra il gruppo dei calciatori, quello degli studenti delle superiori e i ragazzi delle medie. Finché un evento in apparenza insignificante mischia le carte, incrociando le vite di Irene, Mira, Davide e i loro amici, mentre la scuola finisce e l’estate è alle porte. Tutto comincia a cambiare, costringendo i tre ragazzi a rimettere in discussione idee, prospettive, aspirazioni e desideri

Giulia Blasi nata a Pordenone ma vive e lavora a Roma. Scrittrice…cosa possiamo aggiungere di te per farti conoscere meglio ai nostri lettori?

Qualunque cosa io dica potrà essere usata contro di me. Lasciamola così, via. Non c’è bisogno di dire troppo dell’autore perché uno si goda un libro (o lo scagli dall’altra parte della stanza, io su quello sono d’accordo con Dorothy Parker).

In tutte le librerie è possibile trovare, sfogliare, leggere “Il mondo prima che arrivassi tu” (mondadori).Ti va di parlarci di questo tuo nuovo romanzo?

Questa volta è più difficile delle altre volte, perché è un romanzo, e i romanzi a raccontarli perdono un po’ del loro sapore. È una storia di crescita, il racconto del momento inevitabile in quasi tutte le vite in cui l’equilibrio dei rapporti si spezza e si diventa adulti, guadagnandosi una fetta di indipendenza dai genitori e anche, a volte, dagli amici.

Leggendo il tuo blog ho trovato una notizia curiosa, faccio copia e incolla…

“…Non scrivevo un romanzo intero dal 2001. Non che non ci abbia provato, capiamoci: dal 2001 in qua ne avrò iniziati almeno quattro, forse sei, tutti rigorosamente abortiti, alcuni anche a svariate decine di pagine dall’inizio…Questo qui l’ho scritto in tre mesi, neanche il tempo di prendere fiato e pensarci. In realtà era lì da un paio d’anni, in attesa…”

Questa storia che ha riposato a lungo dentro di te, come è nata? Da quali idee, suggestioni, ricordi, incontri?

Ero sul tapis roulant, sudata come un camallo, e ascoltavo Save a Prayer dei Duran Duran. Non so da dove – forse dal delirio agonistico – è scaturita l’immagine di due ragazzini che si parlavano fra i mulini a vento. Il mio metodo, in questi casi, è lasciare che l’idea scorra via: se torna, era buona (o comunque mi tocca scriverla per liberarmene), se sparisce vuol dire che non mi apparteneva. E invece niente, questi erano sempre lì, giorno dopo giorno e chilometro dopo chilometro. Probabilmente i Duran Duran hanno influito, essendo la musica della mia adolescenza.

I personaggi sono vivi, mentre leggi il romanzo sembra di vederli, scorgerli e persino conoscerli. Su questo punto ti faccio due domande, la prima è come crei i tuoi personaggi, e la seconda che rapporti instauri con loro?

Non sono diversa dagli altri scrittori, nel senso che per me come per molti altri la scrittura è una forma di psicosi, in cui i personaggi diventano per te persone vere, le puoi annusare, toccare, le conosci perfettamente, hanno un volto, una voce, una forma di presenza fisica che percepisci solo tu. Anche ad anni di distanza sai che cosa fanno e dove vivono, e raramente li perdi di vista.

Irene e Davide sono i primi nati, ho solo dovuto cercare per loro dei nomi che fossero adatti, e credo che questi siano perfetti. Mira invece è nata dal suo nome, al contrario, come anche Pier (che però è nato dal suo soprannome). Poi li ho lasciati andare, il resto l’hanno fatto loro quasi spontaneamente.

Giulia adolescente ; cosa sognava, come trascorreva le sue giornate, cosa amava?

Giulia adolescente ha avuto un’adolescenza notevolmente brutta, solitaria e senza amici. Però vivevo in un paese piccolo che rispondeva a norme sociali molto stringenti, esattamente come Vallefiora.

Di Vallefiora cosa possiamo accennare?

Che è un microcosmo, e come tutti i microcosmi ha le sue regole. La regola fondante di Vallefiora è “Non inquinare”, e da questo scaturiscono parecchi snodi della trama.

Parliamo di Scrittura. Quando e come hai inziato a scrivere?

Se contiamo gli esperimenti giovanili, avevo circa quattordici anni. La prima volta che ho provato a pubblicare qualcosa avevo ventinove anni, e ci sono riuscita subito. Anche perché ho scelto un editore piccolo che ci ha creduto, e un direttore editoriale, Valerio Fiandra, che tuttora ci crede anche se non abbiamo più fatto niente insieme. Quando entro in crisi e mi blocco, spesso faccio ricorso a lui, che ha un rapporto con la narrativa viscerale quanto me.

Negli anni , che rapporto hai instaurato, nel quotidiano con la scrittura?

Scrivo tutti i giorni, principalmente perché di scrittura vivo ma anche perché è il mio mezzo espressivo preferenziale. Scrivere obbliga a organizzare i pensieri, il che è un esercizio utile.

A conclusione del romanzo si trova una Playlist. Ascolti musica mentre scrivi?

Sempre. Ho un mix di canzoni che uso a ripetizione, tirando scemo il mio fidanzato, che vive con me e ogni tanto mi infila delle canzoni nuove nella playlist.

Come vivi e gestisci il rapporto con i lettori. E con le critiche?

Sono due cose diverse. Quando metti fuori un libro sei molto vulnerabile, specialmente con i romanzi, che volenti o nolenti rappresentano una parte intima di te che scegli di raccontare, anche quando non parlano direttamente di cose tue. Io non faccio autobiografia, per cui a finire sulla pubblica piazza è la mia immaginazione, che volendo è ancora più intima della vita vera. L’immaginazione non ha altri testimoni che l’immaginante, e finché rimane tale è protetta e segreta. Quando scegli di farne storia, lì ti esponi moltissimo.

Con i lettori ho un rapporto direttissimo, nel senso che capita che le persone che leggono le mie cose (come del resto capita a tutti) mi dicano che si sono affezionate a un personaggio o l’altro, o che siano state commosse, toccate o irritate da qualcosa che ho scritto. Rispondo sempre a tutti. Sono convinta che sia importante lasciar andare un libro, dopo la pubblicazione: quando esce, non ti appartiene più, è di chi lo legge.

Con le critiche ho un rapporto spero equilibrato: quando sono motivate le accolgo volentieri, sono un mezzo di crescita. Quando non sono motivate magari mi feriscono perché sono sensibile, ma non ne tengo conto. In ogni caso, non rispondo mai in pubblico.

Se dico , citando il titolo di uno dei capitoli; sei un’assassina, e io complice della tua follia.

Mi tocca risponderti che bisogna arrivarci. Comunque è un verso dei Carpacho!, per l’interpretazione letterale bisogna chiedere a loro. A me serviva per raccontare un momento preciso della trama che non posso riportare qui.

Concludiamo con tre domande “leggere”:

Cosa mangerai sta sera per cena? Quale libro prossimamente hai intenzione di leggere? Credi nell’oroscopo…

Non lo so, spero qualcosa di buono visto che sono fuori casa per la BlogFest di Riva del Garda; “Devozione” di Antonella Lattanzi (consigliatissimo); no, ma mi fa molto ridere leggerlo, e ancora più ridere la gente che ci crede. Mi pregio di essere esente da scaramanzia, e infatti sono fortunatissima.

Grazie Giulia. Buona fortuna.

Un vero leone di Matteo Gubellini

 Un vero leone autore e illustratore: Matteo Gubellini

Una bellissima favola sul coraggio di essere se stessi.

In primavera arriva il circo. Arriva con i suoi pagliacci, gli acrobati e gli animali feroci.Arriva anche Martino, il leone. Ma Martino non è un leone feroce: non sa saltare nei cerchi infuocati, né ruggire e spaventare il pubblico. Per questo, Martino viene cacciato dal circo. Ad aspettarlo fuori,ci sono i bambini che lo deridono, ma c’è anche Arianna, una bambina un po’ speciale e molto coraggiosa. Ha visto il disagio di Martinoe ha deciso di aiutarlo. Regala, perciò, a Martino il “nasino rosso” da pagliaccio.

Truccato da pagliaccio, Martino si sente finalmente un “vero leone”.