MAA LUONNON di Gaia Bigoni. Terzo Livello Bambini. Corso di scrittura online

MAA LUONNON
di Gaia Bigoni
Corso Bambini – Terzo Livello

“Sta per cominciare!”, esulta Serena, battendo le mani.
Lei e Kim sono sedute in prima fila, in teatro, per assistere allo spettacolo della presunta “strega” del Calice Rosso. Le tende rosso fuoco si scostano piano piano, rivelando una donna di mezza età, con un elegante abito blu notte e un paio di scarpe azzurre con tacchi di cinque centimetri. Cammina disinvolta come se su quel palco ci fosse nata, scruta gli spettatori uno ad uno coi profondi occhi verdi, che assomigliano molto a quelli di Serena, finché lo sguardo non si posa proprio sulle due ragazze.
Zelda fa un bel sorriso e, dopo un gesto fulmineo della mano destra, Kim e Serena si alzano di scatto e si dirigono verso il palcoscenico.
“Ma che stiamo facendo?”, sussurra Serena, con gli occhi sbarrati, mentre le gambe si muovono contro la sua volontà.
Kim si chiede lo stesso e in poco tempo si ritrovano accanto alla donna, che sorride maliziosamente.
“Bene bene.. allora, queste due belle ragazze mi faranno da assistenti!>”, decreta Zelda prendendo la mano alle due che, imbarazzate, se ne stanno lì in piedi ad attendere spiegazioni. Zelda scompare e riappare appena due secondi dopo, con in mano una fune marroncina. Serena fissa la scena, allibita, mentre la strega fa roteare la corda come se fosse rigida. Poi la passa a Kim, che la tiene con entrambe le mani. Zelda le dice di lanciarla in aria e lei esegue. Fra lo stupore degli ospiti e delle stesse aiutanti la corda si ferma a mezz’ aria, diritta come un palo. La strega, con un sorrisetto enigmatico stampato sul viso, ci si arrampica fino a raggiungerne la fine. A questo punto sussurra qualcosa di incomprensibile e la corda inizia a dimenarsi, mentre Zelda resta “in groppa” come fanno ai rodei. Dopo altri trucchi magici fantastici e sconvolgenti, la serata si conclude con gli applausi che durano ben dieci minuti filati. Le aiutanti fanno qualche inchino, poi abbandonano il palco accompagnate dalla “strega di teatro”.
Appena sono dietro le quinte, entrambe le ragazze non riescono a trattenere un sospiro di sollievo. Poi si rivolgono a Zelda: “Ma.. come hai fatto a far fluttuare la corda in quel modo? E poi.. quel gioco con gli specchi.. non avevo mai visto niente di simile!”, esclama Serena al culmine della curiosità. Zelda ridacchia sotto i baffi, ma poi torna subito seria. Non deve dimenticare il vero motivo per cui le ha invitate a teatro, che non era certo quello di farle diventare le sue assistenti magiche.
“Scusa, ma.. tu, con quel biglietto.. ti eri presentata come “strega”.. è una specie di.. nome d’arte?”, domanda Kim, che vorrebbe saperne di più su questa strana signora dal vestito luccicante. In fondo non la conoscono nemmeno, potrebbe anche essere pericolosa!
“No, piccola.. niente nomi d’arte! Sono davvero una strega, ma guardate come mi sono ridotta!”, esclama Zelda indicando il teatro oramai vuoto e le luci, in alto, ancora accese. Poi riprende il discorso, sotto lo sguardo sempre più allibito delle ragazze: “Dovete sapere che io vi avevo scelte da ormai molto tempo. Vi avevo osservate, anche se non ve ne siete mai accorte. Sapevo già che dovevate essere voi a riportarmi il mio caro Calice Rosso. Io non vengo dalla terra, ma da un luogo molto più misterioso, di cui nessun umano è a conoscenza. Non potranno mai scoprirlo, a meno che un essere di quel luogo non gliene parli.. e questo sarebbe proibito. Quindi potrete capire da sole che sto correndo un grave rischio, raccontandovi queste cose..” Zelda, adesso, sembra un fiume in piena. Non sta semplicemente raccontando, si sta sfogando. Deve togliersi un peso, un macigno che è molto più grande di lei e che la stava lentamente ma costantemente schiacciando. “Stop!”, la frena Kim, portando entrambe le mani davanti al viso. Ora è quasi convinta che quella che hanno davanti è una pazza. In fondo come biasimarla: non è facile digerire in un singolo minuto che una signora di mezza età è una strega che viene da un altro mondo.
“Dunque.. ricapitolando: affermi di avere davvero dei poteri fuori dal normale e che quelli che abbiamo visto sul palco non sono stati semplici trucchi? E poi.. che storia è quella del mondo che noi non dovremmo scoprire? Se fosse vero perché mai ce lo stai raccontando?”, una valanga di domande investe Zelda, come un fiume di acqua gelida in inverno. Serena blocca l’amica. E’ difficile credere a quello che aveva sentito anche per lei, ma in ogni caso aggredirla in quel modo non le sembra giusto, così le chiede di spiegare tutto dall’inizio, in modo da poter capire meglio la storia. 
”Certo, certo, avete ragione. Il fatto è che il mio mondo è in serio pericolo. Dovete sapere che molti anni orsono era una specie di enorme giardino fiorito. C’erano fiori, alberi, arbusti, erba e si viveva benissimo. Adesso, però.. un essere malvagio, di cui nessuno conosce il nome o il volto, si sta impossessando di tutti i Calici Rossi del nostro mondo, perché ha in mente di conquistarlo e assorbire tutta l’energia magica, in modo da diventare invincibile. Se questo dovesse accadere.. sarà la fine e non solo per il nostro mondo, anche per tutti gli altri. Compreso il vostro”, a sentire queste ultime parole le due ragazze rabbrividiscono.
“No, no, no.. aspetta un secondo! Io mi sono persa già dall’inizio! Ci sono altri Calici Rossi? E a che cosa servono esattamente? Nel biglietto sei stata piuttosto vaga.. e poi che significa che sarà la fine di tutti i mondi?”, questa volta neanche Serena riesce a trattenersi dal chiedere mille cose, tutte assieme. Zelda alza la mano destra e la ragazza si zittisce, senza bisogno di alcuna magia. La presunta strega si mette a sedere, con le gambe a penzoloni giù dal palco e invita le ragazze a fare lo stesso. Queste obbediscono, ma con un certo timore.
“Avete ragione a non fidarvi completamente di me. So che sono cose molto difficili da accettare e che tutto questo potrebbe assomigliare a una di quelle favole che leggevate da bambine. Ma dovete credermi: è la verità! Nei Calici Rossi c’è l’energia magica di ogni essere vivente del mio mondo, compresi i vegetali. Se il piano di quel mostro dovesse realizzarsi e se riuscisse davvero ad impossessarsi di tutti i Calici.. grazie al loro potere di apparizione e sparizione di certo farebbe volatilizzare nell’aria tutto ciò che di bello caratterizza il mio mondo. Su Maa Luonnon non ci sarebbe più nulla, diventerebbe un deserto di tristezza e odio. Il buio regnerebbe sovrano all’Infinito”, queste parole colpiscono le ragazze come frecce e in una sola lacrima Zelda racchiude tutta la sua frustrazione e il suo timore.
Serena ora sa che sta dicendo la verità.
“Ti credo. Però, per favore, spiegaci di più sul tuo mondo. Immagino che “Maa Luonnon” sia il suo nome.. Ti aiuteremo volentieri, vero?”, la ragazza cerca l’approvazione dell’amica.
“Certo, non possiamo permettere che tutto questo accada!”, le da manforte Kim, battagliera.
“Vi ringrazio molto per il vostro appoggio. Sì, Serena, Maa Luonnon significa “Terra della Natura” in finlandese. Sapete, potreste fare molto per me, ma non voglio farvi correre dei rischi inutili e non voglio nascondervi che sarà un viaggio rischioso”, le informa, facendo apparire dal nulla una carta geografica che rappresenta terre mai viste.
“Questa è Maa Luonnon?”, domanda affascinata Kim, sfiorando la cartina con l’indice della mano sinistra. Zelda fa cenno di sì col capo e un’espressione di nostalgia riempie i suoi già tristi occhi verdi, guardando con tenerezza ogni piccolo angolo della cartina, che conosceva minuziosamente. Luoghi di antica bellezza sconvolti da chissà quale essere mostruoso. Serena si accorge della totale assenza di Zelda, la quale si era persa nei ricordi, così le tocca leggermente la spalla con la mano un paio di volte, riportandola alla realtà.
“Scusate, ragazze, volevo farvi vedere alcuni luoghi, dovete tenerli bene in mente, mi raccomando”, così dicendo posa l’indice della mano destra in un punto che si alza come fosse in tridimensione, rivelandosi una parete rocciosa piuttosto alta . “Ecco, qui c’è il monte Kukka Maan, cioè “Fiore di Terra”. E’ ripidissimo, tanto che, come potete vedere, sembra proprio una parete. All’apice crescono i fiori di terra, e se vengono mangiati da persone senza magia, donano molti poteri. L’effetto dura 24 ore, al termine delle quali se si vuole prolungare l’effetto per altrettanto tempo, bisogna mangiarne altri”, Zelda continua a spiegare e passa la secondo luogo: “Questo posto si chiama, invece, Light Tulessa, ovvero “Brezza Infuocata”. Non è un nome a caso. Infatti quando tira vento forte, specialmente in questa stagione, ti puoi ustionare facilmente e anche molto gravemente. Sarebbe bene tenersene alla larga, durante il vostro soggiorno a Maa Luonnon. Infine questo luogo è il più importante di tutti. E’ il Triumph of Green, in italiano il “Trionfo del Verde”. Questa è la zona più bella di tutte, con le piante più rare e gli arbusti più profumati. E’ talmente carica di energia magica che basta sfiorarle per ricaricarsi completamente e guarire qualsiasi ferita. L’ Aurungonkukka on Kohtalon (Girasole del Destino) è il fiore più raro di tutti e può addirittura far rivivere delle persone morte. Ce ne sono pochissimi anche in quest’area, infatti vengono usati solo in casi di estrema urgenza. Tra l’altro è anche il posto in cui dimora il nostro re attuale, Henry Hurmus, una persona molto fedele e corretta, che però non riesce a reggere il confronto con quel mostro malvagio senza volto e senza nome. Ecco, questi sono i posti più importanti”, conclude Zelda, ripiegando la cartina e facendola scomparire nuovamente.
Le ragazze rimangono a bocca aperta.
“Ma se neanche il vostro re riesce a tener testa a quel mostro, come speri che potremo farlo noi? Siamo solo due ragazzine che, fino a pochi giorni fa, vivevano una vita normale.. non sappiamo nulla di magia!”, commenta Kim, che si guarda le mani come se da un momento all’altro potessero formare fulmini per colpire i nemici, un po’ come nei cartoni animati.
Anche Serena è della stessa opinione e poi ha anche una certa paura. “Zelda è abituata a fare magie, per lei questi luoghi dai nomi bizzarri sono completamente normali.. ma per noi..”, pensa, abbassando lo sguardo. “Voi potete fare moltissimo, ve l’ho già detto! Non siete come le altre ragazze della vostra età, voi siete speciali. Un po’ di magia scorre già dentro alle vostre vene, fidatevi di me! Non so esattamente per quale motivo, ma sento una grande forza magica che vi circonda e non è certo una cosa da ragazze qualunque”, afferma convinta la strega.
A questo punto le due amiche non sanno che cosa dire. Non hanno mai fatto magie, ma si fidano di Zelda.
“La vostra magia non è comunque abbastanza forte da manifestarsi senza un piccolo aiuto”, puntualizza la donna, che adesso è sospesa in aria a tre palmi da terra , “in fondo avete sempre vissuto in un mondo umano e non avete mai allenato i vostri piccoli poteri. Allora, accettate di aiutarmi?”, domanda a bruciapelo Zelda.
Non può perdere altro tempo, sa che Maa Luonnon è in gravissimo pericolo. Le due ragazzine si scambiano uno sguardo timoroso. Poi respirano a fondo, si prendono per mano e pronunciano la parola che le sta per trasportare in un avventura che non ha precedenti: 
”Sì”.
“Perfetto! Allora tenetevi per mano e prendete anche la mia”, intima, piena di nuova energia, la strega. Senza stare a farsi troppe domande le ragazze obbediscono e si ritrovano avvolte in un vortice di energia positiva luccicante. Di colpo vengono come risucchiate da un enorme buco giallo e arancio, che le getta lontano, in un posto mai visto. Alzando gli occhi vedono solo vegetazione fittissima, con alberi possenti, fiori colorati e molte altre piante dall’aspetto curioso. Stupite, Serena e Kim si alzano da terra e si guardano intorno. Si trovano proprio ai piedi del Kukka Maan. Vista in tridimensione sulla cartina non rendeva davvero l’idea, vista dal vivo fa ancora più impressione. E’ altissima e con piccole ma stabili sporgenze qui e là.
“E noi dovremmo.. scalarla? Non poteva teletrasportarci direttamente in cima?”, domanda Kim, atterrita da quell’insolito scenario.
Zelda scuote la testa un paio di volte: “Mi dispiace, ma non è possibile.. è proibito usare la magia per oltrepassare il monte Kukka Maan”, rivela Zelda, mentre inizia ad arrampicarsi. Adesso non indossa più il vestito luccicante, ma una divisa sportiva con tanto di funi per legarsi l’una all’altra. Le ragazze respirano l’aria pulita del luogo per darsi forza e afferrano le corde, muovendo i primi passi in verticale. Kim è l’ultima e posa male un piede su una sporgenza: scivola e resta appesa alla fune solo grazie allo stretto nodo magico fatto da Zelda all’altezza della vita.
“Kim! Tieniti stretta a questa corda!”, grida Serena, lanciandole una seconda fune che ha accuratamente legato a una roccia più sporgente delle altre. L’amica si aggrappa con tutte le sue forze e Zelda, già arrivata in cima, la tira su con un po’ di magia. Poi fa lo stesso con Serena, che è spossata per la lunga salita.
“Grazie!”, esclama Kim, appena posa i piedi a terra, al sicuro. Poi, però, si deve sedere perché le fa molto male la caviglia. Zelda tenta di curarla, ma non riesce a trovare la formula magica corretta. Serena prende da uno zainetto (fatto comparire dal nulla grazie a Zelda) una bottiglietta di acqua fresca. La porge all’amica che ne beve qualche sorso.
“Temo che per guarire questa brutta ferita non basti la mia magia. Purtroppo negli incantesimi curativi sono un disastro!”, la strega si rimprovera per non aver seguito più attentamente gli esami Parantava (curativi).
Kim le sorride, anche se il dolore è forte: “Calmati, non è niente di preoccupante. Tra poco potrò camminare nuovamente!”,
la tranquillizza, anche se non ne è davvero molto sicura. Ha un male insopportabile, come se ci fosse un coltello che le pugnala la caviglia ogni cinque secondi. Ma sa di dovercela fare.
“Forza, continuiamo..”, decide dopo qualche minuto, mettendosi in piedi a stento. Serena la sorregge e camminano lentamente verso il campo dei “fiori di terra”. Ce ne saranno miliardi e ognuno ha una tonalità diversa dall’altra, sono magnifici.
Zelda ne coglie sei e ne passa tre a Serena e altrettanti a Kim. “Mangiateli, dal primo all’ultimo petalo. Come vi ho detto vi doneranno poteri magici che vi insegnerò a gestire. Io intanto ne prendo qualcun altro di scorta..”, dice allontanandosi di qualche metro dalle ragazze, che intanto mangiano velocemente i fiori. Hanno un buon sapore, assomiglia al cioccolato bianco! Di colpo si sentono più potenti, invincibili. Una strana, nuova forza scorre nelle loro vene. Un’energia calda che le avvolge interamente. Le due amiche chiudono gli occhi e si lasciano trasportare in quel nuovo mondo, finché la trasformazione finisce e loro riaprono gli occhi. Zelda è li, in piedi, con le mani sui fianchi e l’aria soddisfatta.
“Bene.. sembra che i fiori abbiano fatto il loro dovere! Adesso provatemelo! Fate qualche magia, forza!”, le incita la strega. Serena e Kim strabuzzano gli occhi.
“Ma noi non abbiamo idea di come si facciano gli incantesimi!”, Serena non riesce neanche a finire di parlare, quando un’energia bianca esce dal suo palmo destro, aperto, e colpisce il terreno a pochi passi da lei. Si ferma e guarda il buco fangoso che aveva appena creato.
“Come hai fatto?”, le chiede, incredula, Kim. Per tutta risposta Serena scrolla le spalle e attende spiegazioni da Zelda, che sorride, compiaciuta, mentre osserva il buco come se lo dovesse analizzare dettagliatamente. “La riuscita degli incantesimi dipende da voi. Dovete pensare bene prima di agire e poi concentrarvi al massimo per non fare errori. Siete voi a gestire i poteri, per queste 24 ore, non dimenticatevelo! Potete fare ciò che volete, ma usateli con prudenza, potrebbero essere pericolosi!”, le avverte, mentre si sta già rimettendo in cammino. La discesa, adesso, è molto più facile e meno faticosa rispetto alla salita e riesce a calarsi dalla fune anche Kim.
Ora devono scegliere che strada prendere: quella più lunga ma sicura oppure la scorciatoia, decisamente più corta ma occorre percorrere la Light Tulessa. Le tre ci pensano su. Zelda sa perfettamente che per ogni minuto che passava una decina di piante sarebbero morte per colpa di quell’essere mostruoso, ma non vuole far rischiare niente alle sue giovani amiche.
Mentre Serena e Kim sono sicure di poter prendere la strada più breve: non possono permettere che succeda qualcosa di male a quel mondo meraviglioso. Alla fine Zelda si lascia convincere, con la promessa da parte di Kim che se si fosse sentita troppo male avrebbero intrapreso l’altra strada. Si incamminano verso un viale alberato, all’apparenza innocuo, ma dopo una cinquantina di metri sentono una fastidiosa brezza calda. Troppo calda. Serena mette una mano davanti al viso e sente un dolore penetrante al polso. Lo guarda velocemente: una piccola bruciatura le segna la pelle, come un taglio netto. Le fa malissimo, ma sopporta come fa Kim con la caviglia dolorante. Passo dopo passo il caldo aumenta e più di una volta hanno rischiato di bruciarsi anche molto gravemente. Per ora, fortunatamente, hanno solo qualche scottatura qui e la, ma la strega conosce bene quel luogo e sa che di lì a pochi metri sarebbe stato davvero difficile superare il calore della brezza. Camminano a testa bassa, finché Kim non riesce più a muovere un passo e si accascia a terra. Lì il calore è ancora più soffocante e la ragazza inizia a tossire. Serena la prende delicatamente tra le braccia e si concentra al massimo. Con uno sforzo immane riesce a tener sospesa in aria l’amica e sé stessa, trasportandosi faticosamente dietro ad un albero più grande degli altri. Lì la brezza non passa e la temperatura torna mite.
Zelda le segue e prepara con dei fiorellini e delle foglie secche trovate a terra una bevanda rinfrescante e riattivante. La fa bere per prima a Kim, che si riprende in un battibaleno, poi anche a Serena che è quasi priva di energie. La caviglia e il polso fanno ancora molto male alle ragazze, ma cercano di pensare solo all’insolita missione che devono svolgere.
Dopo essersi riposate per un po’, decidono di ripartire. Adesso sono piene di forze e, grazie a degli scudi creati con l’unione dei tre poteri magici, riescono a superare la terribile Light Tulessa. Ce l’hanno fatta!
Si accasciano a terra, esauste, e riprendono fiato. Poi Zelda si complimenta con le ragazze: “Non è da tutti oltrepassare un pericolo del genere!”, dice, soddisfatta. Ora, più che mai, è sicura di avere scelto le ragazze giuste. Si rilassano per qualche ora, all’ombra della tranquillità degli alberi fioriti. Procedono verso foreste impervie e attraversano un lago a nuoto, finché scorgono un luogo paradisiaco. Una specie di valle, circondata da querce che proteggono l’area dal vento e all’interno una specie di eccezionale moltitudine di colori. Era proprio come Serena e Kim l’avevano immaginato dai brevi racconti della strega: il Triumph of Green. Poi però il loro sguardo estasiato diventa triste: vedono un trono, nero come la pece, circondato dalla desolazione totale. E’ come un buco buio nella luce, impressionante e particolarmente pauroso. Ogni secondo che passa, una foglia o un fiore degli arbusti più vicini al trono, cade o appassisce. Poi scompare nel nulla, probabilmente grazie all’effetto di qualche Calice. E’ uno spettacolo orribile. La natura del posto più bello di Maa Luonnon sta morendo!
Il responsabile è seduto sul trono: un uomo avvolto da un mantello, anch’esso nero. Una figura incappucciata e minacciosa, che guarda fisso davanti a sé. Nel cuore di Zelda cresce l’odio per quell’essere meschino. E cresce ancora di più quando sposta lo sguardo verso il retro del trono: una gabbia in cui c’è rinchiuso un corpo umano, disteso a terra e con gli occhi chiusi. La strega impallidisce. E’ Henry, il re! Non da alcun segno di vita. “No, non è possibile..”, pensa, portandosi le mani alla bocca.
Quando le ragazze guardano nella stessa direzione non possono far altro che rabbrividire.
“Non può finire così!”, pensano nello stesso istante le due amiche che, senza dare alcun preavviso l’una all’altra, si alzano in volo e si dirigono velocemente verso il trono nero. Atterrano alle sue spalle e lo fanno con tanta precisione e agilità che il mostro non si accorge di nulla. Si scambiano uno sguardo di complicità e si concentrano al massimo. Un’energia potentissima si sprigiona dalle mani di entrambe e colpisce la schiena dell’uomo incappucciato che cade a terra, ma si rialza dopo pochi istanti.
Serena non crede ai suoi occhi: il loro colpo non è servito proprio a nulla! Pieno d’ira l’uomo si gira verso di loro. Non riescono a vederne il volto, solo il buio più totale. Cercano di correre però ma Kim cade a terra. Senza neanche pensare alle conseguenze, Serena si blocca e aiuta l’amica ad alzarsi, la quale invece la incita a scappare via. No, questo non l’avrebbe mai fatto. Intanto Zelda cerca di distrarre l’uomo incappucciato con qualche colpo magico, ma le forze le mancano. Ormai non è più giovane come una volta e i suoi poteri non gli fanno altro che il solletico. La strega si sente impotente davanti a quella che sembrava l’oscurità in persona. Si arrende dopo l’ennesimo incantesimo andato in fumo e non incassa molto bene quello potentissimo che arriva dall’essere demoniaco.
Cade a terra, completamente stremata. Adesso le ragazze sono davvero sole. Serena cerca di reggere Kim come può, ma non è tanto forte. Sente che sta per cedere anche lei, le 24 ore stanno per scadere! Presto sarebbero tornate ragazzine qualunque e i fiori di scorta li aveva ancora Zelda, a più di trenta metri da loro.
“E’ la fine..”, pensa sconsolata Serena. Non dovevano essere tanto precipitose. Le amiche chiudono gli occhi e si prendono per mano. Tengono stretta l’una quella dell’altra, mentre i loro corpi tremano. Succede l’impensabile. Una luce calda, più potente di qualsiasi altro incantesimo mai sperimentato, investe l’uomo incappucciato che finisce a terra. La figura minacciosa scompare e il trono ritorna d’oro brillante. Serena e Kim aprono timorosamente gli occhi. Sono tornate le ragazze normali di sempre, senza più alcun potere. Non sentono più l’energia di prima. La magia è finita. E loro sono salve. Si stringono in un abbraccio che vale più di mille parole e stanno così strette per qualche minuto. Poi, come catapultate nel mondo che le circonda, corrono verso Zelda. La strega è im
mobile e non respira più.
“Chi siete voi due, ragazzine?”, la domanda arriva come un fulmine alle amiche, che si voltano, impaurite. L’uomo che prima era in gabbia e che sembrava morto è lì, davanti a loro. Era semplicemente svenuto, nulla di più. E’ riuscito a liberarsi grazie ai Calici Rossi che il mostro aveva sottratto a diverse creature e che aveva erroneamente lasciato in gabbia insieme a lui. Le due raccontano brevemente la storia, poi a entrambe, contemporaneamente, vengono in mente i Girasoli del Destino.
Ne chiedono uno al re per salvare la vita della strega, ma lui, addolorato, risponde che purtroppo il mostro li ha distrutti tutti.
Non ne è sopravvissuto neanche uno. “Quell’essere che adesso è scomparso per sempre ha lasciato dietro di sé una scia di odio e distruzione che ora non potrò riempire. Mi dispiace”, dice sinceramente Henry.
“No, no.. no!”, gridano le ragazze, stringendo i pugni e inginocchiandosi vicino al corpo inerme della loro amica. Un’amica preziosa, una di quelle amiche che non puoi dimenticare. Nello stesso istante una lacrima scivola dai visi di Serena e Kim. Una lacrima che cade sul suolo e che si congiunge in una sola piccola pozzetta d’acqua. In questo piccolo punto cresce dell’erbetta nuova, verde e rigogliosa e all’esatto centro in pochi secondi appare uno splendido girasole dorato. Il re non riesce a crederci: da quelle due lacrime è nato un Aurungonkukka on Kohtalon! Una fiammella flebile di speranza si riaccende nei cuori delle due ragazze, che, sotto istruzioni del re, colgono il particolare girasole e staccano ad uno ad uno i cinque petali, posandone due sulle braccia, due sulle gambe e uno al centro della fronte.
Poi si danno nuovamente la mano e recitano, in coro, l’incantesimo della guarigione profonda: Loitsu Syva Parantasvaa! Zelda viene avvolta da una luce bianca, tanto abbagliante che le ragazze devono coprirsi gli occhi.
La magia dura pochi secondi e, sotto lo sguardo vigile del re, la strega finalmente ricomincia a respirare regolarmente.
Appena si riprende del tutto Serena e Kim la sommergono in un abbraccio strettissimo e pieno di affetto reciproco. Zelda non riesce a dire altro che: “Grazie”.
“Le ragazze sono riuscite a salvare Zelda grazie alla loro amicizia. Sono unite, si aiutano a vicenda, si vogliono bene come fossero sorelle. E so che continueranno a farlo”, sussurra Henry.
La vita a Maa Luonnon riprende il suo normale circolo. La magia continua a vivere in ogni angolo e la natura è ancora più vigorosa di prima. Grazie alle lacrime delle ragazze i Girasoli del Destino hanno ripreso a crescere e non saranno più tanto rari come una volta.
“Ragazze.. visto che avete salvato il nostro mondo avete il permesso di tornare a trovarci quando volete! Vi saremo eternamente riconoscenti”, dichiara Zelda, al momento dei saluti.
“Grazie.. e tu sei sempre la benvenuta nel nostro mondo. Non sarà magico, ma ha degli splendidi posti da visitare. E comunque.. sappi che ti aspettiamo per fare ancora le tue aiutanti!”, ride Serena, entrando dentro al portale colorato che le trasporta direttamente a casa. Questa, sicuramente, è un’avventura che rimarrà sempre impressa nei loro cuori.
In quei due cuori così uniti che sono riusciti a sconfiggere il Buio in persona.

2 pensieri su “MAA LUONNON di Gaia Bigoni. Terzo Livello Bambini. Corso di scrittura online

  1. carissima Gaia, sei sempre più brava, esprimi con chiarezza e precisione ogni attimo e sensazione…, mi piaci sempre di più. Si sente l’amore che provi nello scrivere…e la gioia e serenità del tuo vivere…che fantasiaaaaaaaaaaaaaaa…!!!..geniale.
    tvb..tanto…e COMPLIMENTI…continua così…sarò qui ogni volta a leggere i tuoi racconti.mamylella

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