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Intervista su ThrillerMagazine!

E’ l’autrice di importanti saghe fantasy che hanno catalizzato l’attenzione di piccoli e grandi lettori, è riuscita a vendere più di un milione di copie (si avete capito bene… un milione) e ad essere tradotta in circa 30 paesi: è Moony Witcher (pseudonimo di Roberta Rizzo). Psicopedagogista, insegnante, giornalista e ora acclamata autrice di personaggi ormai entrati nell’immaginario collettivo di migliaia di ragazzi, come: Nina la bambina della sesta luna (Giunti), Geno (Giunti), Morga (Mondadori) e del simpatico Gatto Fantasio (Giunti). Un vero e proprio caso letterario tutto italiano quello di cui parleremo oggi, con molto orgoglio, nella nostra rubrica.
I suoi romanzi sono ricchi di misteri da svelare, di avventure da vivere e di continui richiami a mondi leggendari e una venatura di giallo e mistery attraversa tutte le sue storie. I suoi personaggi fanno del coraggio e della loro intelligenza investigativa i loro punti di forza, che li guideranno a indagare l’ignoto e il male, per poi uscirne sempre irrimediabilmente… vincitori.
Cogliamo quindi l’occasione per fare qualche domanda alla nostra prestigiosa e graditissima ospite… PROSEGUITE LA LETTURA SU THRILLERMAGAZINE

Intervista su Librillando: scintille di lettura


La Libreria del Centro, organizzatrice dell’incontro del’9 novembre presso l’istituto Berna di Mestre, intervista Moony  sul blog Librillando per parlare di scrittura, lettura e fantasia.

Gentilissima Roberta,
le scrivo per ringraziarla ancora per il bellissimo incontro che ci ha dato modo di organizzare presso la scuola Berna. E’ stato bello per i ragazzi ma anche per noi!
Approfitto della sua gentilezza per proporle un’intervista che poi noi pubblicheremo nel nostro blog librillando.

Rispondo con piacere e spero di rivedervi presto.
Moony

1.Ci racconti un po’ del suo approccio al mondo della scrittura, quando e perché ha iniziato a scrivere?
Ho iniziato a capire l’importanza della scrittura attraverso il dolore. Un dolore che ho sopportato durante l’infanzia e che mi ha fatto maturare percorrendo un sentiero tortuoso e buio. Se i colori che usavo per esprimer il disagio le parole scritte sono state illuminanti e liberatorie. Crescendo, maturando, studiando intensamente testi di filosofia ho capito che scrivere era vivere. Vivere i pensieri e portarli alla luce degli occhi degli altri. Ci sono voluti molti anni prima di veder in concreto la mia fantasia realizzarsi concretamente. Ho scritto il primo romanzo a superati i quarant’anni.

Il resto dell’intervista sul blog QUI

Intervista su Inchiostro Bianco: progetto Libri & Film

Sul blog Inchiostro Bianco, Moony viene intervistata sulle sue preferenze in fatto di film e libri. Leggete un pezzo dell’intervista qui di seguito e la restante sul blog stesso…

Qual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo?
Il più amato è senza alcun dubbio La storia infinta il magico film del regista Wolgan Petersen ispirato al magnifico romanzo di Michael Ende. Prima di tutto il film non ha “tradito” o distorto la storia come spesso accade nelle trasposizioni cinematografiche. Anzi. Sceneggiatura, effetti speciali e recitazione danno il senso completo del senso della libertà e della fantasia. E senza fantasia non ci sarebbe neppure il mondo reale.
Riguardo al film che non ho apprezzato devo dire che non posso citare solo un titolo, diciamo che non amo per niente tutto il filone dei “cinepanettoni”. Li trovo stupidi, inutili e offensivi. Fare cinema è fare arte. E non trovo nulla di artistico i questo filone dove la trama è praticamente inesistente e la recitazione affoga nell’ignoranza.

Il resto dell’intervista QUI

Intervista su Ansa.it | Un Libro al giorno


Ansa.it | Un Libro al giorno, tramite la penna virtuale di Mauretta Capuano, intervista Moony sul nuovo “Nina la bambina della Sesta Luna – Il numero Aureo“, che per chi di voi ancora non lo sapesse uscirà questa settimana!
Si, mercoledì 24 ottobre!
Di seguito parte dell’intervista. Per leggerla nella sua interezza cliccate QUI

Torna la Nina di Moony Witcher e nella sua nuova avventura dovra’ ricomporre l’armonia del Numero Aureo, spezzato in tre parti da malvagi guerrieri. La piccola alchimista creata dalla ex cronista di nera e scrittrice veneziana Roberta Rizzo (vero nome di Moony Witcher) ha conquistato oltre un milione di lettori italiani da quando si e’ presentata sulla scena, nel 2002, nel libro ‘Nina la bambina della Sesta Luna’, primo capitolo di una saga in quattro volumi, pubblicata da Giunti, conclusa con ‘Nina e l’Occhio Segreto di Atlantide’ nel 2005, che ha avuto 30 coedizioni in tutto il mondo. Da allora, la Witcher – 55 anni, divoratrice di libri di filosofia, psicologia e arte – che considerava finita la storia di Nina, ha ricevuto migliaia di mail che la invitavano a continuare. Ha resistito finche’ non e’ arrivata l’intuizione di ‘Nina e il Numero Aureo’, in libreria il 24 ottobre, sempre per Giunti, con le illustrazioni di Maria Ottolini.

La bambina della sesta luna 5 – “Nina e il numero aureo” di Moony Witcher ad ottobre 2012!


LA STORIA
Nina fa la quinta elementare (aiuto! ci sono gli esami!), vive con le zie a Madrid e non vede mai i suoi genitori, perché sono sempre lontani per lavoro. Ma c’è quella voglia a forma di stella sulla mano destra… assolutamente identica a quella del suo amato nonno Misha, un grande alchimista che vive a Venezia. Sarà un segno del destino?

DAL LIBRO
“Erano le 22 precise del 2 giugno quando Nina si alzò dal letto facendo cadere, come al solito, il povero Platone sul pavimento, corse in bagno e, passando la mano sotto l’acqua, vide che la stella era diventata enorme, tanto da occupare tutto il palmo. Nera come la pece… questo non le era proprio mai successo.
«La stella nera… il segno del pericolo. Cosa devo fare?», pensò tra sé. Spaventata, corse in camera da zia Carmen che l’abbracciò forte e le tamponò la mano con del cotone imbevuto d’acqua di rose. Platone miagolava disperato ed era salito sull’armadio, mentre Adone abbaiava e dava zampate al portone d’ingresso come se volesse uscire.
Carmen non sapeva come calmare Nina e gli animali. Sembrava che quella notte si fosse scatenato l’inferno.
Ed era vero, l’inferno era lì. Era ovunque. Era nell’aria.”

L’AUTRICE
Nessuno sa do­­­­ve viva Moony Witcher…
Si sa solo che divide la sua gran­­de casa con dodici gatti e due ochette, e che ogni gatto ha il suo mese dell’anno in cui viene accudito e vezzeggiato come un re.
Moony dice sempre che ciascuno di noi può essere un alchimista, basta avere fantasia, pazienza e un gufetto che si poggi sulla spalla nei tramonti autunnali.
Ma non spiega mai come si possa fare amicizia con il piccolo e assonnato animale!
Ha viaggiato tanto e ogni volta torna a casa con un regalo per i suoi mici e con una boccetta di terra dei luoghi che ha visitato.
Che le servano per qualche pozione magica?

Intervista a Moony

Il sito La zona morta intervista Moony e parla dei nuovi progetti e novtità:

ATTUALMENTE TI STAI OCCUPANDO DEL PROGETTO “LITTLE DREAMERS”, CHE COMPRENDE UN SITO INTERATTIVO, UNA SERIE DI ALBI A FUMETTI E UNA COLLANA DI LIBRI PER UN PUBBLICO YOUNG-ADULT. VUOI RACCONTARCI DI COSA SI TRATTA E COME È NATO IL TUTTO?

È un’esperienza bellissima. Tutto è nato dopo un incontro con Joe Casini e il suo staff. C’è stata subito intesa e così è nato il progetto “Little Dreamers”. Un’idea nuova per dar voce a esordienti capaci e talentuosi. Certo, in questo momento dove il mercato editoriale sente la crisi economica, realizzare un nuovo progetto è proprio una sfida. Ma noi siamo convinti che i lettori apprezzeranno. Non solo, pensiamo che sia giusto trovare nuovi scrittori e nuovi illustratori. Credere nel futuro non ci spaventa.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il mio fantasy non è classico. Anzi. Direi che ogni trama ha un senso profondo filosofico. Il mio intento è ideare storie che incuriosiscano, che accendano l’immaginazione. Senza creatività non c’è neppure umanità. Per questo amo inventare e fantasticare.

Il resto dell’intervista qui